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Home » Alta Via dei Parchi – Tappa #23
23° TAPPA: Camaldoli – Badia Prataglia (13,4 km)
Dal ponte sul Fosso di Camaldoli si sale subito nel bosco, che offre rare vedute del monastero, fino ad arrivare al Rifugio Cotozzo, che può offrire un modesto riparo d’emergenza. Si continua a mezza costa fra faggi e abeti giganteschi, incontrando la Fontana della Duchessa e poco dopo la strada asfaltata fra il Sacro Eremo e il Passo Fangacci, che si segue in salita.
In breve si raggiunge l’incantevole radura di Prato alla Penna e da lì il Passo Fangacci tagliando attraverso la faggeta. Si segue ancora la strada per poche centinaia di metri, quindi si riprende il sentiero di crinale che subito si biforca: a sinistra si va in meno di mezz’ora al Monte Penna, deviazione consigliabile per la straordinaria veduta degli impervi valloni ammantati di foreste che convergono verso il lago di Ridracoli.
L’Alta Via continua invece risalendo Poggio allo Spillo (1438 m.) e, poco dopo, lascia il crinale al Passo della Crocina per scendere lungo lo scosceso Fosso del Puntone fino alla radura di Campo all’Agio. Da qui, andando a sinistra si va direttamente al Rifugio Carbonile, lungo la strada per il Passo dei Mandrioli; in alternativa si può scendere direttamente a Badia Prataglia, dove l’antica chiesa abbaziale merita sicuramente una visita.
Lunghezza: 13 km
Dislivello in salita: 920 m
Dislivello in discesa: 770 m
Punto più alto: 1444 m
Punto più basso: 868 m
Comune di partenza: Poppi
Località di partenza: Camaldoli
Comune di arrivo: Poppi
Località di arrivo: Badia Prataglia
Periodo consigliato:
Tutto l’anno, ma è preferibile evitare la percorrenza di questa tappa durante i mesi di luglio ed agosto, che la rendono particolarmente pesante per il caldo.
Link utili:
http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/parchi-natura2000/fruizione/altavia/tappe
Un incredibile viaggio a piedi attraversando due parchi nazionali, cinque parchi regionali ed uno interregionale nello stupendo Appennino tra Emilia Romagna, Toscana e Marche: 500 chilometri totali suddivisi in 27 tappe, capaci di suscitare nel viaggiatore grandi emozioni e senso di avventura, grazie a panorami mozzafiato, vasti orizzonti, natura selvaggia e le tracce storiche di antichi confini.
Il percorso è studiato per consentire agli escursionisti di ammirare il meglio di ciò che le montagne appenniniche sono in grado di offrire: circhi glaciali, laghi immersi in praterie di alta quota, torrenti scroscianti, sterminate foreste, rupi vulcaniche e falesie di gesso.
E’ consigliato percorrere l’Alta Via nel periodo che va da metà primavera a metà autunno, mentre gli escursionisti più esperti possono affrontarla anche nei mesi invernali, con la dovuta attrezzatura e cautela, soprattutto nei tratti che possono presentare neve dove il crinale supera i 1400 metri di quota.
Sono presenti varie strutture ricettive nei posti tappa (permettendo quindi di percorrere le tappe anche singolarmente), mentre chi desidera pernottare in tenda è invitato a consultare le indicazioni sul bivacco con tenda.
Credits: Ambiente – Regione Emilia Romagna
AREA TURISTICA:
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