Antiche ed avvincenti storie di briganti e di contrabbandieri. Sono quelle che narrano alcuni percorsi, da vivere a piedi o sui pedali, in nome di una vacanza attiva ed esperienziale.
Vogliamo presentarvene alcuni fra Nord, Centro e Sud del Belpaese
ALLA CENGIA DEI CONTRABBANDIERI
A picco sul lago di Garda, la Cengia dei Contrabbandieri è un percorso in ferrata mozzafiato che sfrutta una cengia naturale (vale a dire una sporgenza pianeggiante che interrompe una parete rocciosa e consente agli arrampicatori spostamenti trasversali).
Siamo sul Dos de Calà, il sentiero è intitolato all’alpinista Massimiliano Torti e un tempo percorso da chi contrabbandava sale e tabacco.
Si tratta di un percorso difficile: 4 km che cominciano e si concludono a Pregasina (presso la statua della Madonna) e che – attrezzati con una lunga serie di split – nei punti più impegnativi prevedono cordini a cui attaccarsi come in ferrata.
Percorrendo la Cengia dei Contrabbandieri, il panorama è straordinario: il Lago di Garda, che per estensione è il più grande di tutta Italia, ha una forma allungata e una coda a imbuto circondata da montagne.

IL CAMMINO DEI BRIGANTI
Nella cornice dell’Appennino Centrale, in una natura selvaggia e incontaminata, fra borghi medievali e vecchie mulattiere, si dipana il Cammino dei Briganti. Si tratta di un percorso in 7 tappe perfetto per gli amanti del trekking ma adatto anche a chi preferisce pedalare.
Il percorso ad anello, al confine tra Lazio e Abruzzo, è lungo 100 km. Parte ed arriva a Sante Marie, un antico borgo circondato dai rilievi e immerso nei boschi di castagno, poco lontano da Roma.
Il percorso segnava – tra la Val del Varri, la Valle del Salto e le pendici del Monte Velino – il confine tra il Regno delle Due Sicilie e lo Stato Pontificio, dove i briganti della Banda di Cartore si spostavano a cavallo da una parte all’altra, combattendo contro i nuovi arrivati.
